Conferenza Stampa di Joseph Oughourlian:
“Son stati tre anni deludenti, tutti noi volevamo andare in serie B, ci abbiamo provato in tuti i modi, siam arrivati ad un soffio, soprattutto due anni fa, quando eravamo avanti ed è difficile comprendere il regolamento dove ha trionfato il Perugia, per poi perdere la finale ai rigori. Ci abbiamo provato, ci siamo avvicinati, la gestione non è stata una brutta gestione del club. Quest’anno, purtroppo, dopo la finale dell’anno scorso abbiamo voluto cambiare squadra, io stesso son stato molto deluso dall’atteggiamento della squadra in finale. Era un grande momento per tutti, uno stadio pieno, un momento unico… e non ci sei stato. Dopo quella esperienza amara abbiamo deciso di riprendere tutto in mano, cambiando i giocatori che hanno mancato di carattere, orgoglio, di determinazione per arrivare al traguardo. Quest’anno è un anno di transizione. Cambiare tutta la squadra è una cosa complicata e ci vuole tempo. Ho preso un impegno con questa città e rimango. Vediamo l’anno prossimo come rilanciare.
Se devo fare un bilancio degli ultimi tre anni, abbiamo provato a fare un blitz per andare in B, se dobbiamo ripartire bisogna farlo in maniera più sostenibile, un progetto modello Südtirol avrebbe più senso. Valorizzare il nostro settore giovanile, il futuro della nostra squadra, non fare il passo più lungo della gamba. È un anno di transizione, non è stato un anno a budget zero. C’è uno sforzo finanziario importante anche quest’anno. Noi dobbiamo trovare un modo per fare un progetto sostenibile nel tempo, non vuol dire non spendere, ma spendere in maniera più intelligente, con risorse locali, partendo dai nostri giovani. Un budget? Diciamo tra i 4 e i 5 milioni di euro.
Squadra da altre posizioni in classifica? Il valore di questa squadra non si riflette nella classifica, mi sembra inspiegabile perdere 5-0 e 3-0 contro la Pergolettese. Manca qualcosa in termini di carattere. Siamo partiti molto bene, poi abbiamo avuto questo incidente, si è inserito il dubbio nella testa dei giocatori, nel mondo del calcio ci sono passaggi a vuoto, il Lens è partito benissimo, ha fatto una stagione fino a gennaio straordinaria, battendo svariati record, poi adesso sta attraversando un momento difficile. E’ un equilibrio di squadra, io sono fiducioso che il nostro posto in classifica non rifletta il merito di questa squadra e son fiducioso che ci riprenderemo entro fine stagione.
Qualche imprenditore si è avvicinato? Ci sono sempre gli avvicinamenti, ci sono sempre le chiacchiere, ma fino ad oggi non ho visto un progetto soddisfacente, io sono sempre attento. Ho ripreso questo progetto da socio di minoranza, era un momento delicato del club, non sono padovano, ma sono molto legato a questa città. Se viene qualcuno a dare una mano ed aiutare la porta è aperta. Io sono aperto a tutto, se qualcuno viene e mi offre di entrare in minoranza nel club e dare un sostegno finanziario o locale, vedi sponsorizzazioni, se qualcuno arriva con un progetto migliore del nostro per far risalire la società, lo valuteremo. Voglio fare il bene di questo club, magari ho speso troppi soldi per questo club, ma ho preso un impegno con questa città, voglio portare questa squadra alla fine del mio periodo e di poter dire ai padovani di aver preso questo club in C in un momento critico portandolo in qualcosa di migliore. Se c’è qualcuno che ha un progetto migliore del mio, che può fare il bene di questo club meglio di me, io sono qui.
Calcio in Italia? Io investo nei club, in un certo modo il progetto Lens è simile a questo, riportare una squadra storica con bacino importante e rimetterlo nel livello che compete. Non ho investito pensando ai campionati in paesi diversi. Son progetti diversi, ma simili, in due realtà specifiche. Non so se la Ligue 1 ha superato la Serie A, ma si sono avvicinati molto. A Lens ho ricevuto molto più aiuto che qui a Padova, soprattutto dalle istituzioni. L’imprenditoria locale mi ha dato una mano, ma non come a Lens: subito nel 2016 il gruppo locale a capo di Auchan, Leroy Merlin, Decathlon eccetera, ci ha dato una sponsorizzazione importante per aiutare il club, investimenti importanti per il bacino e per il club riconosciuto importante per il territorio. Qui nessun imprenditore importante si è fatto avanti. A parte il capitale ci sono anche altri modi. Qui la città è più ricca, c’è la pallavolo, l’atletica,non so… magari c’è meno interesse nel calcio. Se qualcuno ha un progetto migliore del nostro e si fa avanti lo ascolto, sembra strano, ma non è una cosa personale per cui voglio aver ragione io.
Futuro con delega totale al direttore sportivo? Io non intervengo direttamente, ma controllo i budget. Per me cambiare allenatore è un segnale forte, significa di aver sbagliato. A Lens abbiamo lo stesso allenatore da tre anni e lo terrei per altri dieci. Nel calcio funziona cosi, è il modo più semplice per superare le crisi, non puoi cambiare tutta la squadra. Però è una soluzione che non ha molto senso. A me dispiace profondamente cambiare allenatore. Noi vorremo avere un progetto di lungo termine centralizzato sul settore giovanile, sull’idea di far crescere i giovani della nostra squadra. Padova non è un club che può accontentarsi di un posto in classifica come quello attuale.
Centro Sportivo? Per mettere 20 milioni di fidejussione senza garanzie, devo essere aiutato dal comune, il progetto c’è. Stiamo guardando tutte le ipotesi, il progetto di Padovanello era originariamente di Roberto Bonetto, ci piaceva quel concetto, anche per far entrare un socio con un imprenditore immobiliare. Ad un certo punto il progetto non va avanti, non è che non ci abbiamo lavorato… nella lunga gestazione si sono aperte altre strade. Ci abbiamo lavorato e abbiamo fatto varie ipotesi. Adesso vedremo cosa fare”




















































