CALCIO PADOVA

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Prima Squadra

Primavera: alla scoperta degli esordienti Toldo, Beccaro e Montrone

Andiamo oggi a scoprire gli ultimi tre esordienti in maglia biancoscudata, Andrea Montrone (che ha esordito prima in LR Vicenza-Padova di campionato, poi in Coppa Italia contro la Giana), Andrea Beccaro (titolare in Coppa Italia) e Andrea Toldo (all’esordio tra i professionisti in Coppa contro la Giana).

Raccontateci com’è stato quando vi hanno detto che sareste entrati in campo, qual è stata la vostra reazione e che emozioni avete provato?

Beccaro: Io l’ho saputo il giorno prima nella rifinitura, l’emozione è arrivata il giorno dopo quando finalmente sono entrato in campo. Pensare che fino a qualche anno prima ero in tribuna a guardare la partita o a bordo campo a fare da raccattapalle. É stata un emozione molto forte.

Montrone: Quando sono entrato col Vicenza non me l’aspettavo però ero pronto. Quando si viene chiamati in prima squadra bisogna essere sempre pronti. É stata una bella botta di adrenalina debuttare davanti a undicimila persone. Ero emozionato però l’ho gestita bene, non avevo paura e avevo fiducia. I compagni mi hanno aiutato come hanno sempre fatto fin da quando mi alleno con loro.

Toldo: Gli ultimi minuti della partita ero lì che mi scaldavo e c’era la voglia di entrare e dare una mano alla squadra. Quando mi ha chiamato è stata una bella emozione perché lì ho capito che sarei finalmente entrato. Poi c’è stato un momento in cui i minuti passavano e la palla non usciva più, la voglia di entrare e fare bene aumentava sempre di più.

Quali sono state le tappe fondamentali del vostro percorso per arrivare qui?

Beccaro: Io ho iniziato alla Nativitas, una squadra parrocchiale, per poi venire dal secondo anno qui al Padova. Ho fatto tutte le tappe delle giovanili e finalmente sono arrivato all’esordio, tra l’altro da titolare. É stato un bel percorso, ormai sono 10 anni contando tutto il percorso giovanile.

Montrone: Io ho iniziato a giocare nell’Abano, la squadra della mia città. Dopodiché ho fatto una breve parentesi al Due Monti e dopo sono passato al Padova Academy dove sono stato per due stagioni. Successivamente sono passato tra i selezionati dove ho fatto 9 stagioni.

Toldo: Io essendo nato a Milano ho cominciato in un oratorio vicino alla mia zona. Dopo mi sono spostato nella Pro Sesto dove ho fatto 3 anni. Dopo quelle stagioni però avevo voglia di spostarmi e andare in un settore giovanile che mi valorizzasse di più e così l’anno scorso ho fatto 6 mesi a Vicenza, anche grazie all’appoggio della mia famiglia veneta. Da quest’anno sono qui, i compagni e l’ambiente mi hanno accolto bene fin da subito e io stesso mi trovo molto bene in questo gruppo.

(Per Toldo) A tuo papà non piace molto parlare ufficialmente del figlio e della sua carriera, questo per il suo modo di essere o perché non vuole metterti troppa pressione?

Toldo: Neanche a me piace molto parlare di mio papà, riconosco che è un idolo, sia per me che per tanti altri. Secondo me a lui non piace molto parlare di me perché prima di essere un giocatore, un uomo, è un padre e quindi vuole lasciare spazio al mio percorso sia da uomo che da calciatore.

Come nasce la vostra vocazione da attaccanti?

Beccaro: A me da bambino è sempre piaciuto stare vicino alla porta e segnare. Avendo mio fratello maggiore Alessandro che anche lui faceva l’attaccante mi ha spinto sempre più a voler fare questo ruolo.

Montrone: La vocazione per me arriva chiaramente da mio padre che ha giocato tanti anni qui a Padova. Grazie ai suoi consigli mi è sempre piaciuto fare gol, cercare l’adrenalina del gol e voler aiutare la squadra sotto questo punti di vista.

Toldo: Mi è sempre piaciuto gioire ed esultare con i compagni per i miei gol. L’attaccante è la rockstar della squadra ed è sempre bello venir acclamati.

(Per Toldo e Montrone) Quando i vostri genitori giocavano voi non eravate ancora nati, vi capita mai di recuperarvi le loro vecchie partite e guardare cosa facevano, magari insieme a loro?

Montrone: A me capita spesso. Il gol di mio padre contro l’Ascoli l’ho rivisto molte volte, soprattutto l’esultanza. É bello vedere lo stadio così pieno, spero che un giorno sia possibile rivederlo così.

Toldo: Certo, anche io vado spesso a rivederli. Lui essendo stato un portiere mi aiuta un po’ questa cosa sennò ci sarebbero stati continuamente paragoni tra noi due, io non sono portato per fare il portiere, troppe responsabilità. Lui è stato un eroe per tutti, le sue grandi parate lo hanno contraddistinto come uno dei più grandi portieri.

I vostri genitori che consigli vi hanno dato per aiutarvi in questo percorso da calciatori?

Beccaro: Mio papà ha giocato a calcio a livello dilettantistico, gli infortuni poi non lo hanno aiutato in questa carriera. Lui però mi aiuta sempre, al termine di ogni partita ho sempre un confronto con lui e mi appoggia in tutto. Il suo consiglio maggiore è quello di affrontare tutte le partite con cattiveria e mostrare che hai voglia di giocare e mostrare che vuoi fare la tua partita a prescindere dagli errori tecnici. Mi è molto utile averlo mio fianco.

Montrone: Mio padre mi da sempre consigli tecnici e caratteriali, il mio obiettivo è quello che si parli sempre più di me e meno di lui.

Toldo: Io mi confronto spesso con mio padre. Più che sul lato tecnico mi ricorda che l’obiettivo è divertirsi e che poi le cose se devono succedere succedono.

In quale aspetto del vostro gioco dovete migliorare e qual è il vostro modello di riferimento al quale vi ispirate?

Beccaro: Quello in cui devo migliorare sono le scelte di gioco. Sbaglio ancora troppi passaggi, troppe azioni, perché cerco una giocata più estetica e spesso non faccio la giocata più facile e più utile alla squadra. Il mio modello di attaccante è Lautaro Martinez.

Montrone: Io mi ispiro molto a Lukaku, da romanista ma anche fin da prima che giocasse alla Roma. Io rispetto a lui devo migliorare ancora molto sulla tecnica e nell’aspetto caratteriale. Spesso sono molto irruento e dovrei cominciare a parlare meno con l’arbitro. Nel colpo di testa ho la mia specialità ma tecnicamente devo lavorare ancora molto.

Toldo: Credo che si possa migliorare sempre in ogni aspetto. Il mio punto debole principale è però il piede destro che uso solamente per salire e scendere dall’autobus. Essendo interista anche per me l’idolo è Lautaro Martinez, fa tanti gol che è la cosa più importante per un attaccante.

(Per Toldo) Te sei nato a Milano ma i tuoi genitori sono entrambi Padovani. Te quanto senti le tue radici padovane, quanto sei legato a questa città?

Toldo: Io vengo qua da quando sono piccolo. I miei nonni sono da Padova e sono legatissimo a tutti i miei familiari e a questa città che mi sta dando fiducia, mi sta dando tanto e mi sta facendo imparare a giocare a calcio sempre meglio.

Tutti e tre venite dalla Primavera. Qual è la cosa che un ragazzo della vostra età percepisce dal momento in cui lascia la Primavera ed entra nella dimensione della prima squadra? Cosa vi ha colpito di più?

Beccaro: Secondo me la cosa che c’è di diverso è il peso e l’importanza che percepisci di una partita: gli allenamenti, la preparazione. L’atmosfera è tutt’altra cosa senza nulla togliere al campionato Primavera che ci ha permesso di crescere ed essere qui oggi.

Montrone: Per me la differenza più grande sono la pulizia tecnica e i ritmi di gioco. La tecnica però soprattutto è quello che cambia tutto.

Toldo: L’atteggiamento e il comportamento che bisogna avere. Devi capire che non sei più in un ambiente dove sei più protetto. Essendo un ragazzo devi mantenere la calma, non perdere la testa. Noi comunque per adesso siamo concentrati nel campionato Primavera, poi se verrà saremo pronti ad aiutare in Prima squadra.

Che consigli vi danno Mister Rossettini e Mister Torrente?

Beccaro: Mister Rossettini ci da consigli ogni giorno sia a livelli individuale che di gruppo. Con l’esperienza ci aiuta per arrivare alla partita preparati e con la mentalità giusta. Mister Torrente ci ha parlato il giorno prima della partita, ci ha consigliato di rimanere concentrati anche se non eravamo abituati a questi palcoscenici, di non avere paura e che le cose arrivano se si ha qualità. Nei giorni precedenti ci ha tolto la pressione, ci ha preparato per arrivare non troppo tesi alla partita

Montrone: Rossettini con le sue 300 partite in serie A è sempre disponibile a darci consigli per migliorare, Torrente prima delle partite ci dice sempre di stare tranquilli e di mostrare la nostra personalità.

Toldo: Rossettini è più come un papà per tutti noi, ci consiglia e ci fa arrivare alla partita preparati. Torrente ha un carattere più forte, ci ha detto di avere personalità ma alla fine siamo noi a entrare in campo.

Quali sono i vostri piani fuori dal calcio?

Beccaro: Io da quest’anno seguo una scuola online che ho deciso di frequentare con i miei genitori. Con gli allenamenti è difficile seguire le lezioni classiche e ho deciso di intraprendere questo percorso. Non nego che ci sia la possibilità di poter continuare con un percorso universitario al termine delle scuole superiori.

Montrone: Io studio al Liceo Scientifico Alberti indirizzo Scienze Applicate, mi piacerebbe in futuro se non dovessi sfondare nel mondo del calcio di seguire una squadra come fisioterapista.

Toldo: Io penso che la scuola sia fondamentale nella vita, sia che tu faccia il calciatore o altro. Attualmente sono in quinta superiore in un istituto tecnico-economico qui a Padova.

La Primavera attualmente è terza in classifica e c’è la possibilità di togliersi qualche soddisfazione anche lì, che idea vi siete fatti di quella che può essere la stagione in Primavera?

Beccaro: Noi come obiettivo principale abbiamo l’obiettivo salvezza. Poi tutti i punti che abbiamo in più ben venga. Senza dubbio questa prima parte di campionato è tanta roba e dobbiamo esserne contenti, bisogna continuare così perché manca ancora tanto e la seconda parte di campionato può ribaltare questi risultati come anche confermare questi buoni risultati.

Chi vi è più vicino tra i compagni di squadra più maturi? Qualcuno vi ha detto qualcosa prima dei vostri esordi?

Beccaro: Personalmente un po’ tutti mi hanno aiutato, De Marchi che era mio compagno di reparto mi ha detto di stare tranquillo e stargli vicino. Tutta la squadra poi a fine primo tempo mi hanno fatto capire che se gioco con tranquillità le cose vengono. Con tutti gli allenamenti ti fanno sentire a tuo agio

Montrone: Anche a me i compagni di reparto hanno aiutato, sia De Marchi che Liguori anche se non era in rosa quelle partite, che Bortolussi. Radrezza anche da padovano capiva le emozioni e mi ha aiutato.

Toldo: In prima squadra c’è un gruppo affiatato e molto forte e fanno sentire tutti a proprio agio. Se devo indicare qualcuno dico Capelli che ci conoscevamo già dall’esperienza alla Pro Sesto dove avevamo fatto qualche allenamento insieme.

Sabato giocate con la primavera o la prima squadra?

Beccaro: Tutti e tre in primavera, giochiamo ad Abano sabato.

Fuori dal campo cosa vi piace fare nel tempo libero? Che ragazzi siete?

Beccaro: Allenandoci il pomeriggio la mattina ho le lezioni e ogni tanto se ho tempo esco con gli amici.

Montrone: Avendo scuola la mattina, tornato a casa mi metto subito a studiare e poi vado agli allenamenti, se riesco gioco a qualche videogioco o guardo qualche partita in televisione.

Toldo: Anche per me è difficile poter integrare qualche altro sport o passione in particolare, come i miei compagni la priorità è agli allen

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